Appello alla mobilitazione per tirare fuori Alfredo Cospito, in sciopero della fame, dal regime d’isolamento 41-bis

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Mobilizziamoci contro l’isolamento di Alfredo Cospito in 41-bis e per un movimento rivoluzionario internazionalista.

Striscione nella Stazione di Luméville, luogo di lotta contro il progetto di seppellimento di scorie “Cigéo” a Bure (FR).

Qualche giorno fa, il prigioniero anarchico Alfredo Cospito [1] ha iniziato uno sciopero della fame che non smetterà che nel caso in cui termini il regime d’isolamento totale 41 bis, in cui si trova da maggio scorso.

Dalla prigione, Alfredo continua a battersi per l’anarchia, in una prospettiva internazionalista. Oggi come ieri, si batte contro il sistema che impregna le mura delle prigioni dove é stato detenuto, contribuendo alle lotte fuori, unendo sempre pensiero e azione.

Ispiriamoci ai pensieri e alle azioni dei nostri compagni e dibattiamone, non per seguirli ed idealizzarli senza critiche, ma per meglio interrogare i nostri obiettivi, i nostri desideri di rivoluzione, le nostre idee di futuro e il nostro impegno in questa lotta, per fare della diversità delle tattiche, che é una forza della nostra lotta antinucleare a Bure, un mezzo per rafforzare un movimento rivoluzionario internazionalista.

Da maggio, Alfredo é in regime d’isolamento 41 bis [2]. Si tratta di un regime di sorveglianza, di controllo e d’isolamento estremo, che punta a distruggere psicologicamente i/le detenuti/e e a privarli/e di ogni capacità di ribellione : « …una sezione situata sotto terra, senza finestre, pertanto senza aria né luce naturale… spazi ridotti e ordinati in senso verticale cosicché allo sguardo é tolto ogni orizzonte… La struttura dà un senso di oppressione, di claustrofobia, di tortura psicologica… » (da una lettera di un prigioniero in 41 bis a Bancali). Assomiglia alle celle punitive, qui in Francia, ma per dei periodi molto lunghi o in maniera definitiva. Non se ne può uscire che se ci si pente : si tratta di provocare sofferenza, allo scopo di estorcere confessioni od informazioni. Detto altrimenti, si tratta di tortura. Come l’Italia, paesi come la Spagna, la Germania o la Turchia continuano ad utilizzare sistematicamente dei regimi d’isolamento completo per spezzare la volontà dei prigionieri ribelli ed é abbastanza patetico vedere quegli stessi paesi denunciare la tortura esercitata in altri paesi, mentre loro stessi la praticano, la legalizzano e la normalizzano.

A partire dall’inizio dello sciopero della fame di Alfredo, una forte mobilitazione solidale brilla ovunque in Italia ed emerge in altri paesi. I prigionieri Juan Sorroche [4] e Ivan Alocco [5] hanno cominciato uno sciopero della fame in solidarietà, dei comunicati – fra i quali quello di Francisco Solar, anarchico imprigionato in Cile – vengono diffusi ogni giorno, delle manifestazioni scendono in strada, delle infrastrutture del potere vengono prese di mira, il tetto della sede della rete televisiva nazionale Rai, a Genova, é stato occupato, il consolato italiano ad Amburgo e gli uffici e le auto di imprese che si arricchiscono con le prigioni come Chubb e Spie sono stati attaccati, un pacco bomba é arrivato (quest’estate, prima dello sciopero della fame di Alfredo) all’amministratore delegato di Leonardo SpA, l’impresa statale che produce armi da guerra e dispositivi tecnologici all’avanguardia.

Con questa mobilizzazione, lo sciopero della fame illimitato di Alfredo prende tutta la sua forza d’impatto. Se lo Stato italiano cerca di tenere sotto controllo il nostro compagno, di incarcerarlo, di privarlo della possibilità di esprimersi, di torturarlo con un regime d’isolamento fra i più disumanizzanti, ciononostante non fermerà la sua forza d’impatto, poiché non é solo, continua a far parte di un movimento di lotta che lo sostiene.

Lo Stato italiano assassina il nostro compagno senza immaginare la potenza di resistenza che può nascere da tutto questo. Oggi, per impedire l’omicidio di Alfredo, possiamo partecipare al movimento di solidarietà che sorge in Italia e altrove. Rendiamo pubblico il regime di tortura chiamato 41-bis. Utilizziamo tutti i mezzi a nostra disposizione per esercitare una pressione politica ed economica sullo Stato italiano, per fargli fare un passo indietro rispetto a queste condizioni di detenzione inumane. E continuiamo le lotte fuori dalle mura per le quali i nostri compagni sono dietro le sbarre !

Cosa fare ? Mille cose e ancor di più. Attaccare le sedi del potere italiano fuori dal suo territorio ? Prendere di mira le imprese coinvolte nel sistema carcerario (alcune idee in Bruit et Saccage), nella sorveglianza elettronica ? Contrastare la macchina nucleare prendendocela con le imprese subappaltatrici di Cigéo, sotterrando POMA, impedendo la fuga in avanti energetica ? La mobilizzazione contro il 41bis può prendere moltissime forme. Possiamo raggiungere molto di più di quello che osiamo desiderare. Se ci crediamo, se ce ne diamo gli strumenti e se ci impegniamo completamente.

Un pensiero per tutte le persone morte nelle celle di punizione, a cause delle botte dei secondini o della pressione psicologica.

Solidarietà con il partigiano anarchico Ihar Alinevich, che ha cominciato uno sciopero della fame e con gli/le altri/e prigionieri/e della dittatura bielorussa, che subiscono la tortura per aver deviato dall’ordine del regime. [7]

Per l’anarchia, la solidarietà, l’amore, la libertà,

Risvegliamo la nostra passione ribelle, affinché la nostra rabbia non si riduca a morosità,

Per non scadere in modi di vita depoliticizzati o senza alcun impatto, poniamoci delle domande a proposito delle nostre strategie di lotta,

Chiarifichiamo le nostre intenzioni rivoluzionarie,

Attacchiamo chi gestisce l’ordine del mondo,

E rovesciamoli, per far nascere delle nuove società, libere e ancora da immaginare,

Tiriamo fuori Alfredo dal 41 bis.

Dei/le compas della lotta contro Cigéo, à Bure.

P.S. : potete trovare qui un aggiornamento permanente delle notizie, azioni e testi in sostegno, in lingua francese. L’aggiornamento del sito italiano Il Rovescio é più completo e ripubblica le notizie in italiano e in altre lingue : cliccate qui.


NOTE :

1. Alfredo Cospito é un anarchico imprigionato dallo Stato italiano dal 2012. Dopo il suo arresto, ha rivendicato in sede processuale di aver sparato nelle gambe a Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, progettista e costruttore di centrali nucleari, un’azione realizzata dalla Cellula Olga / Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale, il 7 maggio dello stesso anno, a Genova. Nel 2020 é stato condannato a 20 anni di prigione, accusato in particolare di aver effettuato, fra il 2005 e il 2007, degli attacchi esplosivi contro strutture del potere. Nel 2022 é stato trasferito nella prigione ad alta sicurezza di Bancali (Sassari), in Sardegna. Da allora, altre accuse e procedure si sono aggiunte, in modo da restringere ancor più le sue condizioni di detenzione. Queste ultime accuse prendono di mira il fatto che ha scritto numerosi contributi al dibattito sulla lotta, sui modi d’azione, sulle prospettive rivoluzionarie del momento, in special modo l’intervista col giornale anarchico Vetriolo « Quale internazionale ? », il contributo all’assemblea di Bologna del 9 giungo 2019 ed il contributo in occasione della terza edizione delle giornate anticarcerali, a Bure, dal 2 all’8 marzo 2020.

Molti dei suoi testi sono stati diffusi e tradotti, potrete trovarne una lista cliccando qui.

2. Questo regime carcerario comporta un’ora di visita al mese con il vetro divisorio, sotto sorveglianza elettronica e con la registrazione audio e video. Solo se i familiari non hanno la possibilità di recarsi al colloquio, in alternativa alla visita in carcere è prevista la possibilità di una telefonata mensile di 10 minuti, ma per effettuarla il familiare del detenuto deve recarsi presso una caserma dei carabinieri o all’interno di un carcere. Inoltre è prevista una sola ora d’aria e una sola ora di socialità interna alla sezione, che avvengono in gruppi composti da un minimo di due a un massimo di quattro detenuti: la divisione in gruppi viene decisa direttamente dagli uffici dei burocrati a Roma e dura alcuni mesi. ( Non permettiamo l’assassino di Alfredo Cospito in sciopero della fame dal 20 ottobre, Appello per una mobilitazione internazionale )

3. Si veda la testimonianza di Jean-Marc Rouillant sull’isolamento nelle celle di punizione :

4. Juan Sorroche é un anarchico spagnolo che vive in Italia ed é stato arrestato il 22 maggio 2019, dopo più di due anni di latitanza. In un primo tempo é stato messo in causa per una serie di procedure giudiziarie legate alla lotta No TAV, la linea ad alta velocità Lione-Torino, poi per un’azione contro la sede della Lega, rivendicata dalla « Cellula Haris Hatzimihelakis / Internazionale Nera (1881 – 2018) », per la quale é stato condannato a 28 anni di prigione

5. Ivan Alocco, recentemente incarcerato alla prigione di Villepinte, vicino a Parigi, é accusato di una serie di incendi di automobili del corpo diplomatico e di veicoli di imprese come Enedis, SFR e l’Est Républicain.

6. Francisco Solar, prigioniero anarchico in Cile, accusato con Monica Caballero di diversi attentati esplosivi.

7. Per maggiori informazioni, rimandiamo alla pagina dell’Anarchist Black Cross di Bielorussia, dove si trovano diversi articoli sull’utilizzo della tortura in Bielorussia, come per esempio l’esperienza dell’antifascista Viktor Filinkov, accusato di terrorismo.

05/11/2022

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